MUSICA CLASSICA E ARTE  2008

1887

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J.Brahms - Concerto in la min. per violino, violoncello e orchestra op. 102
Composto nell'estate del 1887, il Doppio Concerto op. 102 fu eseguito per la prima volta a Colonia il 18 ottobre dello stesso anno, sotto la direzione di Brahms, con J. Joachim al violino e R. Hausmann al violoncello. È, questa, l'ultima composizione sinfonica di Brahms, intimamente percorsa dalla sensibilità elegiaca e contemplativa che intona la conclusione della stagione cameristica brahmsiana. Ciò significa, prima di tutto, un'attenuazione dei contrasti drammatici tipici della forma-sonata, come si può rilevare fin dall'inizio dell'Allegro, il cui avvio è protratto dal cadenzare introduttivo prima del violoncello, poi del violino, quindi dei due strumenti insieme.
La fluente melodicità dei temi sembra evitare le tradizionali zone di tensione, al punto che riesce difficile individuare un vero episodio di sviluppo. I solisti, inoltre, non esibiscono un piglio agonistico, quanto piuttosto mantengono un comportamento conversativo d'indole cameristica.
Ciò appare più evidente nell'affascinante secondo movimento, dove il melodizzare si svolge in modo più ampio e quasi trasognato, spaziando su arpeggi e su scale, in un tranquillo dialogo a tre fra i due solisti e un'orchestra rarefatta.
Il Vivace non troppo è l'unico finale di concerto brahmsiano che non indulga a travolgenti giochi di bravura. Il tema dattilico, proposto piano dal violoncello, ha garbo tutto cameristico, sottolineato dalla discrezione dell'appoggio orchestrale. Ed anche la seconda idea, affidata al violoncello che procede per bicordi, si mantiene nell'ambito di una cantabilità distesa, né troppo appassionata né troppo sentimentale.

 

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