MUSICA CLASSICA E ARTE  2008

1917

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S.Prokofiev - Sinfonia n.1 re magg. op.25
Sinfonia classica (Sinfonia n. 1) in re maggiore op. 25 (1917) — Concepita secondo i modelli formali haydniani, la Sinfonia classica è stata considerata per un certo tempo, e lo è ancor oggi da parte della critica più disattenta o sbrigativa, come uno degli esempi tipici del neoclassicismo novecentesco, o "musica al quadrato" che dir si voglia.
In realtà Prokofiev in questa sua celebre sinfonia è lontano sia dal recupero costruttivista di Hindemith che dal limpido controllo e dall'acuta stilizzazione con cui Stravinski esercita il suo sarcasmo accentuando il dislivello storico tra mezzi usati e prassi compositiva. Ciò che nella Sinfonia classica non si coniuga con i principi della restaurazione neoclassica è insomma quel modo diretto e partecipato di avvicinare stilemi e forme del passato, esente da ogni distacco critico e da ogni mimetismo estetico. In effetti il musicista sovietico compose questa sinfonia quasi in polemica con chi lo accusava di macchinismo futurista, di iconoclastia, di fumismo, di radicalismo rivoluzionario (la violenta Suite Scita è datata solo due anni prima), e in più con chi lo accusava di rifugiarsi nel nuovo a tutti i costi perché incapace di ottenere risultati originali con mezzi consueti.
Pur aderendo ai modelli settecenteschi, Prokofiev non si compiace affatto di stilizzazioni frigide, di esercitazioni puramente stilistiche, ma riversa nei vecchi schemi tutta la sua capacità di fine umorismo, di turbinosa gaiezza, spregiudicata utilizzazione di motivi di danza cortese, senza rinunziare, come avviene nel secondo tempo, ad un velo di nostalgia tutta fra le righe, appena accennata, quasi tra le pieghe di un sorriso ironico. Con risultati, alla fine, autenticamente "moderni."

 

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