MUSICA CLASSICA E ARTE  2008

1931

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M.Ravel - Concerto in sol maggiore
L'intenzione di scrivere un concerto per pianoforte e orchestra fu manifestata da Ravel sin dal 1927, quando il compositore avvertì l'esigenza di un brano del genere per la sua tournée negli Stati Uniti. Il progetto fu abbozzato, ma solo al ritorno dal viaggio oltre Atlantico, nell'avanzata primavera del 1928, Ravel riprese a lavorarvi. La stesura del concerto proseguiva tuttavia con grande lentezza, fra ripetute interruzioni, quando nel 1929 giunse al compositore la richiesta del pianista austriaco Paul Wittgenstein, mutilato in guerra, di un concerto per la sola mano sinistra. Ravel ruppe allora gli indugi dedicandosi con impegno alla composizione non di uno, ma addirittura di due concerti, entrambi ultimati nel 1931. «Il Concerto m sol -dichiarò Ravel - è un concerto nel senso più esatto del termine, scritto nello spirito di quelli di Mozart o di Saint-Saéns. Io penso effettivamente che la musica di un concerto possa essere gaia e brillante, e che non sia necessario ch'esso abbia pretese di profondità o che miri ad effetti drammatici».
Allegramente irrompe, dopo un iniziale colpo di frusta, con un giocoso motivetto dell'ottavino, che poi si trasmette anche con tratti iberici e persino stra-vinskiani al resto dell'organico. Tocca quindi al pianoforte far entrare in gioco un secondo episodio, in cui si susseguono quattro spunti tematici con caratteri folclorici e jazzistici. Nello sviluppo successivo il rapporto tra pianoforte e orchestra è squisitamente raveliano, per la preziosità dell'elaborato e la ricchezza dei colori, mentre un lungo melodiare trillato del solista adombra atteggiamenti romantici. Quando, su un disadorno accompagnamento, si leva la lunghissima melodia del pianoforte che plasmerà l'intero Adagio assai, l'atmosfera si carica di incanto, e la mesta e nobile melodia si rifrange nell'orchestra. Breve e arguto, di brillante effetto virtuosistico, è il Presto (quasi un rondò) che conclude il Concerto, presentato per la prima volta il 14 gennaio 1932, alla Salle Pleyel di Parigi, da Marguerite Long e dall'Orchestra Lamoureux diretta dallo stesso Ravel.
 

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