MUSICA CLASSICA E ARTE  2008

1899

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J.Sibelius - Sinfonia n.1 in mi min. op.39
Sibelius scrisse la Prima Sinfonia in pochi mesi, tra la fine del 1898 e la primavera del 1899; la prima esecuzione ebbe luogo sotto la direzione del compositore, il 26 aprile dello stesso anno, un anno fondamentale per il musicista finlandese, coincidente con il suo riconoscimento sulla scena internazionale.
Se l'atmosfera generale di questa sinfonia non si discosta di molto da quella dei precedenti poemi sinfonici, già alcuni particolari lasciano intravvedere il segno del Sibelius maturo.

Nel primo movimento, ad esempio, l'empito romantico delle idee musicali viene temperato da una struttura essenziale, quasi classica nella sua economia, e da un sottile procedimento di elaborazione tematica. La lenta introduzione (Andante ma non troppo in 2/2) è avviata da una melodia in 28 misure, intonata dal clarinetto su un rullo di timpani, che tornerà a udirsi nel Finale; mentre il vigoroso tema principale che apre l'Allegro energico è enunciato dai violini.

Nel secondo tempo (in mi bem. magg.) è abbastanza evidente l'influenza della Patetica di Cajkovskj; esso comincia con un tema malinconico cantato da violini e violoncelli con sordina in ottava e termina con lo stesso tema, in un clima di grande pace che conclude in pianissimo, dopo che si sono succeduti momenti appassionati ed episodi coloriti come quello pastorale (Molto tranquillo, dolce) procurato dal romantico quartetto dei corni accompagnato dal mormorio dei violini e dell'arpa.

Il tema principale dello Scherzo (cioè del terzo tempo, in 3/4 e in do magg.) è annunciato con vigore e giovialità da accordi pizzicati di viole e violoncelli ed è presentato con forza dai timpani immediatamente seguiti dai violini; il trio (Lento ma non troppo, in mi magg.) è invece impostato su un nuovo tema dei corni.

L'ultimo movimento è aperto da un Andante introduttivo che riconduce la melodia inaugurale del primo tempo, là affidata al clarinetto e qui invece a tutti gli archi (tranne che ai contrabbassi), che la suonano appassionatamente. L'Allegro molto che segue (in 2/4) elabora con libera fantasia, secondo il carattere voluto dal Finale (quasi una fantasia), un tema agitato, che passa dall'una all'altra famiglia di strumenti a partire dai legni, per cedere a un certo punto a un'ampia ed espressiva melodia dei violini (Andante cantabile), eppoi tornare a svilupparsi prima della conclusione.

 

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