All'inizio
del 1909 Diaghilev avanza l'idea di
aggiungere al repertorio dei Ballets
Russes un nuovo balletto, basato sulla
leggenda dell'uccello di fuoco. Il
soggetto era già stato sfruttato da
Caterino Cavos, musicista veneziano
residente in Russia, in un'opera del
1822, e in un lavoro dal titolo Kastchei
l'immortale, presentato da
Rimskij-Korsakov nel 1902.
L'argomento proviene dalla confluenza di
varie leggende ed è presente in forme
diverse nella famosa raccolta di antiche
fiabe popolari russe di Aleksandr
Afanasiev, pubblicata verso la metà del
diciannovesimo secolo. Se ne conoscono
numerose versioni con titoli originali:
Il racconto di Ivan Tsarévitch,
L'uccello di luce e il lupo grigio,
Kastchei l'incantatore, tutte facenti
capo al patrimonio russo della fiaba di
magia.
Stravinskij lavora alacremente al
soggetto dell'Uccello di fuoco già a
partire dal novembre del 1909. La
composizione verrà terminata a
Pietroburgo nel marzo del 1910; si dovrà
attendere il mese di maggio perché ne
sia ultimata anche la partitura
orchestrale. Nonostante il soggetto
descrittivo sia lontano dalla natura
stravinskijana, il compositore non
riesce solo a creare un lavoro di
indubbio fascino musicale, ricco di
scintillanti numeri di danza; sviluppa
anche un tipo originale di recitativo
muto, ingenuo ma efficace, da adattare
ai numerosi passaggi di mimo.
La sceneggiatura del balletto è affidata
a Fokin, il compositore studia la
sceneggiatura per le esigenze
coreografiche di Aleksandr Golovin. Il
balletto è presentato al pubblico
parigino dell'Opera la sera del 25
giugno 1910.
Il
balletto si articola in un atto e due
quadri - il primo abbraccia quasi tutta
la vicenda, il secondo si limita a
narrare la fine dell'immortale Kastchei
e la scomparsa del suo castello - nei
quali è narrata la fiaba che vede
contrapporsi due esseri magici: lo
splendente uccello di fuoco, che
interpreta il ruolo della fata buona, e
l'orco dai verdi artigli, l'immortale
Kastchei. Fokin e Stravinskij, che
collaborano alla stesura della vicenda,
ripropongono sulla scena l'eterna lotta
tra le forze del bene e del male: da un
lato il magico uccello di fuoco,
dall'altro Kastchei, che tiene
prigioniere di un incantesimo le
fanciulle e muta gli uomini in pietra;
mostro immortale fino a quando la sua
anima, nascosta in uno scrigno sotto
forma di uovo, rimarrà intatta. |